domenica 8 agosto 2010

soldi da net


COME FARE SOLDI CON INTERNET
NAVIGANDO TRA IMBROGLIONI E SITI STRANI
COME FARE SOLDI CON INTERNET
NAVIGANDO TRA IMBROGLIONI E SITI STRANI
Questa è una storia contemporanea. Che insegna come si possano fare soldi con internet a patto di correre qualche rischio. E di non avere troppi scrupoli morali.
Come quello di rispondere "ok" a una delle tante e mail di spam che vengono da sedicenti operatori finanziari. Con tanto di sito internet registrato all'estero. Gente che ti propone di fare da tramite per passaggi di soldi che quasi sempre nascondono truffe, esportazioni di capitali o peggio ancora riciclaggio di denaro contante. Chi scrive, allettato da una propria curiosità personale felina che spesso, come d'altronde quella dei gatti veri e propri, lo porta a un passo dal rimetterci le penne, un bel giorno decise proprio di rispondere "ok" alla profferta di una delle tante mail di spam che giungono ogni giorno nella posta di tutti. La società era London based e chiedeva a chi fosse interessato da un lavoro part time che presupponeva di stare qualche ora al giorno su intenet per non meglio specificate intermediazioni finanziarie di mandare nome e cognome per essere ricontattati. Passa qualche settimana e arriva una nuova mail: la società A. chiede di sapere se si sarebbe disposti a fornire un numero di conto corrente per fare transitare bonifici da due, tre mila euro a botta che poi dovevano essere girati a nominativi che sarebbero stati forniti in un secondo momento. Decido di spingermi oltre per vedere dove mi può portare un'inchiesta giornalistica iniziata quasi per caso. E per gioco. E poi mi dico: ma quelli mica saranno tanto scemi da mandarmi i soldi? D'altronde con quei dati passivi di conto corrente non si corre il rischio di venire rapinati a diffonderli su internet.
Lo fanno anche le mignotte virtuali per farsi pagare quando chatti con loro su internet. Più che ricevere denato non si può. Ma mi sembrava impossibile che delle persone normali potessero mandare un bonifico a uno sconosciuto senza alcuna garanzia.
Ma è invece proprio quello che mi succede, circa due mesi dopo l'ultimo scambio di e mail con la A. London based. Con la quale avevo fatto finta di stare al gioco fornendo le coordinate del mio conto. Una sera mentre vado a constatare la cronica “rossitudine” del mio conto da giornalista pressochè sempre sottopagato dai propri committenti spesso anche con ritardo, trovo una sorpresa che per poco non mi viene un colpo: da ignota mano erano stati in effetti accreditati sul mio conto ben 2800 e rotti euri. Oddio, mi sono detto, e adesso che faccio?
Per qualche giorno cerco di capire se non sia uno sbaglio, ma così non è: il bonifico è all'ordine del mio nominativo.
Poi prevale la tentazione di stare lì a vedere che succede: tra me e me penso che alle brutte mi tengo il danaro e offro la cena a tutti gli amici e poi ne scrivo.
Arrivano però alcune e mail da quella società che mi chiedono se è arrivato detto bonifico e le istruzioni su come trasferirlo e a chi detraendo un 5% per me. In realtà la e mail di istruzioni non è mai arrivata nè mai arriverà. A quel punto mi spavento e chiedo lumi a un amico avvocato che mi dice: ti conviene restituire i soldi al mittente del bonifico prima di fare il tuo articolo. Quella potrebbe essere gente che non scherza. E magari ha sul collo il fiato di qualche polizia postale anti frode e anti riciclaggio britannica su internet.
Detto fatto, il giorno dopo mi sono recato alla mia banca per rispedire al mittente il bonifico, con il pensiero del mio diavolo custode che invece sosteneva che "qualcosa che cade dal cielo non si restituisce mai, per principio".
L'istinto dell'angelo custode però mi fa obbedire più al senso civico instillatomi dal mio avvocato che alla tentazione che fa l'uomo ladro, specie se vagamente avido.
Ora so che ho fatto la cosa giusta e ho potuto scrivere questo articolo in maniera più distaccata e in pace con me stesso e la società. Magari se fossi stato meno pavido e moralista avrei trattenuto i soldi. Però come diceva anche il filosofo Kant, di cui si ricordano le manie che caratterizzarono i suoi ultimi giorni poco prima che morisse nel fondamentale libro "Gli ultimi giorni di Immanuel Kant" del grande Thomas De Quincey, "la legge morale dentro di me e il cielo stellato sopra di me" rimangono, nonostante tutto, i principi guida per i borghesi come me. L'avventura su internet non fa per noi.

                                                                                                                      source

Nessun commento:

Posta un commento